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Il caso Bakuman


Eccomi qui a parlare dell’ultima fatica dell’ormai strafamoso duo Ohba-Obata che dopo Death Note stazionano sulla cresta dell’onda vendendo un sacco.
Devo dire che all’inizio ero entusista dell’idea iniziale di questo manga, ovvero un manga che parla di come fare manga.
Non è mai stata mia intenzione disegnare un manga, al massimo farne la sceneggiatura o (visti i miei prossimi studi) l’editor; però ammetto che era uno spaccato di vita simpatico e innovativo da mostrare.
L’idea del mangaka come protagonista non era una novità ma spesso il lato “faticoso” di quella vita veniva tralasciato nelle altre opere, tanto che l’alta mortalità dei mangaka fin troppo spessa associata ai suicidi per noi era un assurdità.
D’altro canto Bakuman non può essere definita una guida al creare i manga, almeno in italia dove è un lavoro decisamente diverso e organizzato diversamente, però si era ricco di spunti e riflessioni.
Devo dire però che è diversi volume che per me è una sofferenza leggerlo, tanto che il volume 10 (uscito più di un mese fa) l’ho preso in mano adesso e solo perchè gli acquisti di ieri me li ero già fumati (salvo Superior 4, sono molto combattuta sul parlarne o meno in questo blog oppure sul leggerlo o no...).
Ho adorato questo manga per circa i primi 3 volumi poi mi è diventato insopportabile, avendolo sempre letto un pò come “beh va comprato perchè è loro, e poi simpatico il plot iniziale” non mi ero mai troppo soffermata al motivo per cui da almeno il volume 7 fossi mezza convinta di interromperlo (e c’è ne vuole per farmi bloccare una serie a metà già ben avviata in quanto volumi).
Ogni volta che vedo il numero delle uscite giapponesi salire, ogni volta che dal volume 14 si scala al 15 (attuale ultimo volume), in un certo senso soffro, non vorrei interromperlo perchè in ogni volume qualcosa di carino c’è ma una volta finito di leggerlo mi chiedo sempre chi me l’abbia fatto fare di comprarlo ancora una volta...
Oggi, visti i lavori in casa, l’ho letto a mandate e quindi un minimo ci ho dovuto riflettere sopra anche solo per ricordarmi dove ero arrivata e finalmente ho svelato l’arcano per cui Bakuman non lo reggo più.

Tiriamo un pò le somme:
Iniziò ben 2 anni fa e con 15 volumi è decisamente “veloce” come piace a me (nonostante segua un sacco di serie in cui a dir bene esce 1 volume l’anno in JP), più di 150 capitoli, serie in corso, grandi nomi alle spalle (nonostante i rumor Ohba=Gamou mi inquieti), idea originale e simpatica, successo assicurato.
Andrebbe tutto bene, non ho manco problemi a leggere quei chilometri indecenti di balloon che appestano le vignette (anzi) e come ho avuto la pazienza di subire DN 2 volte (prima anime poi manga, poi va beh a tratti l'ho riletto saltando delle parti) dovrei essere in grado di reggere Bakuman anzi meglio visto che potrei anche usarlo per farmi un idea del lavoro di mangaka e l'ampientazione ho molto meno cupa e opprimente.
Attimo spoiler, sappiatelo di saperlo.
Invece l’anime di Bakuman non l’ho visto, dopo la prima puntata ho archiviato la faccenda tanto che ora (salvo le sigle orribili e i colori eccessivi) non mi ricordo nulla, nè ho intenzione di vederlo nonostante potrebbe essere un ottimo modo per “spoilerarsi” il manga e digerirlo in una maniera più fruibile e meno mazzata.
In realtà non so nemmeno a che punto sia l’anime, se esca in questo momento, ecc... me ne sono totalmente disinteressata, come ormai da diversi volumi la mia mano si proponde verso il Bakuman Planet più per abitudine (mista speranza) che per altro.
Il fatto è che... non è palloso per i dialoghi, nè per le tematiche trattate (anzi è sia molto utile che molto umano) è che proprio perchè mostra le escamotage usate dagli autori per campare una serie che le noti nel manga fin troppo stesso e inevitabilmente corrughi la fronte sentendoti preso per il culo.
Certo ovviamente Bakuman non dirà mai e poi mai ogni regola segreta del mangaka che vuol vendere, non converebbe a nessuno, però è inevitabile notare i vari filoni sotto cui sono racchiusi alcuni volumi.
Tra i sentimenti che di punto in bianco diventano predominanti sfiorando lo shojo melassa, tra i personaggi secondari che a tratti spuntano come funghi o spariscono e poi ricompaiono, ed infine la ciclicità degli eventi per cui (praticamente) in ogni volume:
i nostri bei protagonisti la pijano nel culo e non sfondano o comunque sono attanagliati dalla depressione e dai dubbi;
Tadan! Trovano la soluzione che sembri funzioni ma invero 2 capitoli dopo sono di nuovo al punto di partenza;
si fanno forza, o vengono aiutati, e così ci riescono a stento ma il finale rimane sempre un pò negativo perchè ancora non sono riusciti a sfondare o trovare una verà stabilità...
Nessuno ovviamente vuole che in 3 volumi questi diventino dei mangaka famosissimi con serie anime e videogiochi ispirati al loro manga perchè comunque Bakuman cerca di essere il più reale possibile e quindi è possibilissimo che dopo 10 volumi si siano fatti un nome ma ancora non siano schifosamente famosi (anche se i fan in Bakuman non vengono considerati gran che, cosa che un pò mi dispiace perchè sarebbe un metodo molto più interessante per allungare il brodo invece di mettere in campo altri editor e mangaka pescando da ogni minoranza o assurdità che possa accalappiare “clienti”).
Queste ondate di eventi simili e scene quasi già riviste, queste botte di “genere” che poi spariscono (vedesi le vicende di Miho o altre ragazze) e chilometri di manga che dopo un pò manco ti ricordi più come si chiamavano...
Insomma DN era coerente dall’inizio alla fine e seguiva uno stile ben definito, certo magari la faccenda Mello-Near era per allungare il brodo (voluto più dalla redazioni o dagli autori questo non lo so è inutile dar credito alle dicerie se non c’è modo di confermarle veramente) mentre Bakuman sballonzola qua e là in modo da avere più consensi possibili dal pubblico, ma andando avanti a rovinare un idea carina come poteva essere il “mostrare il mondo (merdoso) del mangaka”.
Trovo anche eccessivo l’adorazione verso l’editor che dannazione è un comune mortale spesso e volentieri con le *bip* più piene dell’autore stesso (almeno spesso nel mondo editoriale italiano è così).
Inoltre è già diversi volumi che il mio pensiero iniziale “povero Ohba che è costretto a tirar fuori sempre nuove idee e manga, povero Obata che deve emulare 20 stili diversi” è diventato più simile a “bah... certo che si divertono... saranno tutte quelle opere rimaste chiuse nel cassetto perchè bocciate, o inconcludenti, o corte, o troppo simil plagio?” perchè tanto ormai sia i manga che protagonisti e comprimari hanno sempre meno mordente e utilità alla trama, come alcuni pg secondari che appaiono dopo secoli per dire 2 cose o fare la scenetta comica e poi tanti saluti...
Insomma non dico che Bakuman sia totalmente uno schifo, è carino, ma sta diventando troppo annacquato e lento tanto che non si capisce più dove voglia andare a parare...
Comprerò il numero 11 (uscita prevista tra un mese preciso)? Non saprei... mi dispiacerebbe perchè come ho detto ogni volume il suo momento carino c’è l’ha ma non posso continuare a comprare qualcosa che in ogni volume mi ripropone la solita pappardella leggermente modificata e per di più essendo una serie in corso non so per quanto ancora continuerà questo strazio.
E’ un mainstream, e a causa del passato di Death Note ha pure già una ristampa quindi dubito che la Planet sentirà la mia mancanza qual’ora mi stufi definitivamente di quest’opera...
(non che mi interessi gran che il bilancio panini)


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