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Recensione di Hakuoki: Warriors of the Shinsengumi

Eccoci finalmente qua a recensire l’Hakuoki più sfortunato e odiato del mondo.
Devo ammettere che a suo tempo, in full jp, non mi dispiacque più di tanto perché rispetto ai classici otome era decisamente più “giocabile” e semplice, insomma mazzate a diritto e pochi dialoghi da decriptare.
Era comunque un po’ noiosetto e ripetitivo, con una story-line evitabile (essendo la solita “rimastricciata” del primo hakuoki) e un’altra che in soldoni era ispirata alla seconda serie a sua volta ispirata all’ambientazionea Meji versione riveduta e corretta di Hakuouki: Zuisouroku.
Ma con la localizzazione inglese, di più facile comprensione, anche quel poco “alone di mistero” è andato a farsi friggere rivelandosi essere un vero strazio di gioco che non è otome ne musou ma un ibrido soporifero.

Due dati tecnici:
Hakuoki: Warriors of the Shinsengumi, titolo originale Hakuouki: Bakumatsu Musou Roku, è un gioco pseudo-action per PSP nato in patria per mano della Otomate (la solita otome-division di Idea Factory, nel caso non ve lo ricordaste) con l’aiuto della ZeroDiv (famosa principalmente per i vari Class of Heroes, anche se solo i primi due sono usciti dal giappone).
Teoricamente l’intento del gioco era quello di far vivere le vicende degli “omaccioni” in prima persona, con dialoghi tra i vari membri della Shinsengumi e il susseguirsi di battaglie, il tutto in salsa musou (giusto per abbracciare i gusti di un pubblico maggiore, in occidente me li odiate ma in giappone vanno alla grande).
Uscito in giappone a inizio Marzo 2012, quasi un preciso anno dopo sbarca in america portato da Aksys, a inizio Febbraio 2013, nonostante fosse uno dei più criticati giochi della storia dell’Idea Factory (e visto cosa hanno fatto...) e nonostante ci fossero altri purissimi otome Hakuoki per PSP (pure le chibi version erano più tollerabili -.-).
Le vendite un po’ sottotono hanno spinto rapidamente la Aksys ad abbassare il prezzo dai soliti 29,99$ a 19,99$ nel giro di 6 mesi (praticamente costa quando il primo Hakuoki uscito a Febbraio 2012).
Graficamente non eccelso, pure per gli standard penosetti della psp, è stato principalmente bocciato a causa del gameplay che più ripetitivo non si poteva, ma analizziamo il disastro punto per punto in modo da scongiurare incauti acquisti.

Se non è zuppa è pan bagnato
Il gioco viene da una lunga serie di otome puri, Hakuoki è forse uno dei format più impropriamente sfruttati della Otomate, tanto che a volte mi chiedo se Kazuki non farebbe meglio a fare sciopero (poi mi viene in mente Toki no Kizuna e capisco che se anche lei andasse in sciopero, niente più Hakuoki o Hiiro no Kakera, ci penserebbe la Miko a tirare avanti la baracca [Miko è l’illustratrice di TnK, vedere per credere]).
La serie inizia con Hakuouki: Shinsengumi Kitan, che vede la luce inizialmente su PS2 nel lontano 2008, poi su PSP nel 2009 (col nome Hakuoki Portable, da noi Hakuoki: Demon of the Fleeting Blossom), DS nel 2010 (da notare che le uscite su DS sono 10 di cui 7 illustrate dalla Kazuki e 4 sono degli Hakuoki) e 3DS nel 2011 (e probabilmente 2013 in occidenti); fortunatamente a ogni nuova riedizione è stato aggiunto qualcosa, giusto per giustificare un minimo la spesa.
Seguito da Hakuouki: Zuisouroku, in cui finalmente ci si dedica un po’ di più al Meji-style e ad alcuni comprimari un po’ ingorati nell’originale (tipo Sannan-san ha la sua benedetta route), uscito per PS2 (2009) e poi PSP (2010) e DS (2011).
Poi abbiamo Hakuouki: Yuugiroku, amabilmente (+10 punti ironia) chiamato dalla Suppy “quello chibettoso” che in soldoni non regala particolari nuovi scorci di trama ma solo uno spoposito di minigiochi *gemito*, uscito solo per PSP (2010) e DS (2011).
Hakuouki: Junsouroku che apre la tripletta Kazuki su PS3 (la otomate ha fatto solo 3 giochi per ps3, con una quantità di DLC da rimbecillie, sono due Hakuoki e un Hiiro) uscito nel 2010 e in soldoni è la solita vecchia storia con una nuova grafica HD e qualche aggiuntina.
Hakuouki: Reimeiroku ultima fatica su PS2 annata 2010 per dare l’estremo saluto “otomoso” alla console, che ha per lo meno il pregio di essere una specie di prequel e introdurre un nuovo personaggio, Ryunosuke Ibuki (capelli blu per le fan), che sarà lo sfortunato narratore delle vicende della Roshigumi Shinsengumi prima che prendesse tale nome e gerarchia tanto note alle “Hakuokine”; uscì comunque un anno dopo (2011) su PSP, poi DS (2012) e PS3 (2012).

Dopo quasi 2 anni di silenzio stampa, in cui comunque la Kazuka ha continuato a macinare, sono usciti 3 Hakuoki in 6 mesi:
-    Hakuouki: Bakumatsu Musouroku (Marzo 2012 PSP) disgraziatamente conosciuto anche da noi col nome di Hakuoki: Warriors of the Shinsengumi
-    Hakuouki: Reimeiroku Nagorigusa (Giugno 2012 PS3) rifacimento in HD del sopracitato Reimeiroku, con nuove aggiunte
-    Hakuouki: Yuugiroku Ni - Matsuri Hayashi to Taishitachi (Ottobre 2012 PSP) detto anche “quello chibi parte seconda” e i cui CG abbellivano i precedenti post in questo blog su Hakuoki DemonBloss
Infine, visto che di certo fare un fallimentare musou e 2 remake non era abbastanza, circa 2 mesi fa in data 27 Giugno 2013 è uscito l’ultimo Hakuoki (PSP only) dal fantasioso titolo di “Ritorno a Hakuoki” –裏語 薄桜鬼 (ovviamente salvo errori di traduzione da parte della sottoscritta) ambientato alla fine dello shogunato Tokugawa (quindi prima dell’epoca Meji) e con un cast totalmente rinnovato senza nessuno della Shinsengumi (che al massimo fanno qualche cameo alla “saranno famosi”).
Titolo leggermente più action (lungi dagli orrori del Warriors, è una cosa a turni che mi ricorda un po’ Crimson della Quin) rispetto a un otome standard e con una mappa liberissima visto che i protagonisti potranno esplorare liberamente Kyoto (base operativa) e dintorni a seconda degli eventi e le missioni.
Questa volta la prode protagonista (nome ufficiale Kirishima Kozue) avrà un minimo di palle e fin dal principio si farà forza e coraggio e impugnerà la spada per difendere le persone a cui tiene (anche se comunque lascia che il fratello si sacrifichi per lei) principalmente contro i misteriosi candegginati Rasetsu, yep la storia è una specie di side della principale con per presunti nemici i vecchi “omaccioni”.

Per ora, nella line-up del 2014 (che ha già 2 titoli per PSP) non ci sono nuovi Hakuoki in vista, quindi per farla breve, in mezzo a questa mole di remake e nuove uscite abbastanza inquadrate nei normali standard otomate, è apparsa una pecora nera, nerissima, il Warriors *rabbriv*

Se non è pan bagnato è meglio se non lo mangi!
Sulla carta il Warriors sarebbe potuto essere un ottima idea, col Reimeroku l’otomate aveva già visto che fare una storia incentrata sul cast maschile, senza lamento-Chizuru, funzionava comunque per il pubblico di riferimento, a questo si andava a sommare il pubblico dei musou che già regalava regolarmente quattrini a ufo a mamma Koei e Capcom, quindi... Cosa poteva andare storto?

La campagna principale è sempre la stessa classica di Hakuoki, con tanto di campagna (sbloccabile) per Shinpachi, Sannan e Kazama.
Ma la storia è riciclata, sempre la stessa, e per di più gli intermezzi animati sono al 99% scene tagliuzzate e rimesse insieme dall’anime (riciclo del riciclo) inoltre se non si ha una infariantura generale della serie, o della storia giapponese di quel periodo, non si capisce gran che ed è tutta una rinfusa di battaglie e battaglie.
Ed ecco il vero punto dolente del gioco, perché tanto le Hakuokine non si sconvolgo a ri-giocare i soliti capitoli in salsa aggiornata (o nel rivedersi di nuovo mezzo anime), ma chiunque crollerebbe davanti alla piattura padana delle ambientazioni, dei nemici e ancora peggio la piattura degli attacchi dei prodi protagonisti (sembra quasi che si debba ringraziare per il fatto che ogni personaggio abbia uno stile di combattimento diverso dagli altri).
In una ambientazione slavata con tre poligoni in croce il vosto “omaccione” (scelto dal menù iniziale) si agiterà colpendo 3 gatti con le solite 3 dannate mosse, nessuna possibilità di abilità o moveset che si sbloccano salendo di livello e nemmeno roboanti combo infinite alla Dynasty Warrios.
Piccola nota, i musou su PSP sono sempre stati delle ciofeche, anche se fatti dalla Omega-force (che per lo meno ha una certa esperienza), a causa delle scarse possibilità della console che non fa apparire più di 3 nemici senza iniziare a perdere frame (cosa di cui soffre anche il 3DS *cof cof*), ma il problema non è l’ambientazione vuota e i pochi avversari (che ogni DW dipendente ormai non nota più) ma la snervante “legnatura” dei personaggi e i loro 3 attacchi.
Inutile la Sakura Gauge (l’attacco musou per intenderci) che da un minimo di varietà a seconda di quanti segmenti si riempiono (che però vanno solo ad allungare la noia della combinazione di inutili attacchi) o il trasformarsi in Rasetsu (che in breve aumenta attacco e difesa grazie alla solita secchiatadi candeggina) perché tanto la difficoltà è ridicola e vi basterà pigiare per ore il tasto di attacco normale, magari ogni tanto ci infilate un attacco caricato giusto per non sfondare il quadrato, e vi farete strada tra i 3 gatti di nemici che dropperanno item come se fosse natale, in modo da farvi riepire ogni barra possibile e immaginabile in 3 nano secondi.
Salire di livello aumenta solo le statistiche e gli slot accessorio (col solito palloso crafing: servono tot oggetti e puoi te lo creo), nemmeno la possibilità di cambiare d’abito il bel “omaccione” vi eviterà di prendere la PSP e lanciarla contro il muro.

Troppe, ma davvero TROPPE battaglie (anche nella seconda campagna che dura a dir tanto 4 ore) gettate lì senza arte ne parte (e molte coi soliti due obbietti: ammazza tot soldati, trova e sconfiggi il capitano) noiose e introdotte da due dialoghi stiracchiati che non hanno nulla a che vedere con i papiri visti in precedenza.

Ad un certo punto arriverete a rimpiangere Chizuru, che appare il giusto e l’onesto nei dialoghi (incentrati più su militarismi e strategie), che verrà automaticamente, senza un motivo o un dialogolo lovely, accoppiata al vostro personaggio apparendo tipo fungo post diluvio universale.

Con tutta la buona volontà, come amante degli otome ho trovato la parte narrativa troppo sbrigativa e caotica, come amante dei musou ho trovato il gameplay una mazzata nei cojones e quindi dal mio punto di vista il gioco non è minimamente appetibile per nessuno dei due “tipi” di fan e fallisce miseramente su tutta la linea...
No... Nemmeno la possibilità di usare Kazama, o Sannan-san, con dialoghi facilmente comprensibili e un minimo di dress-up mi farà piacere questo gioco *sguardo assassino*
Sconsigliato pure alle fan di Hakuoki perché sarebbe fargli un dispetto.

Come sempre sulla pagina facebook trovate la gallery,
anche se questa volta non ci sono i CG completi perché
non sono riuscita a completare al 100% il gioco -.-
La seguente recensione on è completa e particolareggiata perché è diversi mesi che ho droppato il gioco, se non fosse stato per questo post non mi sarei mai messa a buttar giù questa recensioncina.

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