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Norn9: Var Commons [Recensione]

Generalmente le mie recensioni sono a caldo, finisco un gioco (per quanto il senso di “finire” sia variabile) e mi metto giù a scrivere; ultimamente ho anche iniziato a segnarmi ogni tanto alcuni aspetti che mi hanno colpito > ma è una “evoluzione” abbastanza recente.
Purtroppo non è così per Norn9, come si evince anche dal tumblr è da Aprile che ho finito il gioco ma tra una cosa e l’altra non ho avuto il tempo di recensirlo.
Quanto segue è quindi una riflessione nata da una sfogliata rapida a quanto ho postato su tumblr sommato al precedentemente citato foglio con gli appunti di gioco :P

Veleno & Futuro
Norn9, come Code Realize, sono stati tradotti dalla Aksys e sono usciti in contemporanea (da noi solo digital)
A suo tempo preferii Code per un mero fatto di ambientazione e perché esso, a differenza di Norn, era nativo della PSV e non un remake di un vecchio gioco.
Alla fine me ne sono pentita, Code non è stato eccelso e la Aksys ha commesso più di un errore di battitura (cosa che capita anche in Norn, anche se in maniera minore > questo calo di qualità, a fronte del fatto che l'Idea Factory si è messa a localizzare in proprio, è una pessima mossa)
Sinceramente tra i due è meglio Norn, ha stranamente delle meccaniche più innovative e una trama più solida e originale –per quanto sia pur sempre un otome fatto con lo stampino della Otomate.

Quando nove incontra nove
Apart l’Agito, ops il Type-0, Norn9 racconta la storia dal punto di vista di ben quattro personaggi e il primo vi lascerà spiazzati.
Nonostante sia un otome nel prologo impersonerete un ragazzino (e inoltre la route speciale riguarda proprio la sua storia d’amore con una certa “ragazza”, no.... niente yaoi XD)
In realtà il senso del prologo a questa maniera è abbastanza dubbio, tanto per cominciare Sorata non ha una grande rilevanza in nessuna route e anche la storia del Palazzo della Dieta trova il tempo che trova, comunque è un elemento originale per il genere –per quanto inutilmente inutile (e io avrei preferito una mini-route col papino pazzo al posto di Sorata e le sue turbe infantili)
Oltre a lui il gioco ha 3 protagoniste diverse ognuna con 3 route, che guardate un po’ fanno 9, due di base con generalmente una raccomandata (perché è quella con la storia meno spoilerosa) e una da sbloccare.
Ovviamente essendo così tante sono un po’ più corte del solito ma allo stesso tempo permette di avere 3 stati del mondo che coesistono e possono essere visti da più punti di vista (anche perché ci sono route in cui la ragazza di turno sparisce dalla circolazione per praticamente tutta la durata, torna ed è tutto cambiato)
Hanno puntato più sulla quantità che sulla qualità, anche perché i personaggi degli otome sono sempre un po’ stereoptipati e se ne hai così tanti è inevitabile avere un po’ di doppioni e cliché.

La storia è abbastanza originale, soprattutto contando che è stata scritta nel 2013 e mixa sci-fi con un accenno di storico, inoltre oltre a esistere 3 versioni del mondo gestite con una certa coerenza tra le varie route la struttura non è completamente casuale:
le route raccomandate oltre ad avere meno spoiler sono effettivamente più facili (poche domande cruciali o che portano al game over);
sequenze simili con tanto di opzione di skip (per intenderci dopo il prologo alla cui fine si sceglie eroina e poco dopo beniamino, si passa una fase di tormenti amorosi, la scena del sogno-fiaba, ecc... e questo capita in tutte le route –dandoti così modo di scandire i tempi del gioco)
Alla fine per capire tutti i riferimenti della trama, anche se ovviamente non è esente da buchi e problemi di coerenza, bisogna giocare tutte le route e rimane sempre qualche mezzo mistero che viene completamente risolto solo in un’altra route; ad esempio la faccenda degli occhi di Ron che viene spesso citata ma viene spiegata solo se scegliete lui con Nanami.

Tante gente, troppa gente
Come già accennato il cast è bello corposo, anche perché oltre all’esosa mole di protagonistici ci sono anche vari comprimari più o meno rilevanti (in realtà, compresa Aion, non viene mai spiegato in maniera soddisfacente che ci facciano lì) ma il problema è che nella massa molti personaggi, soprattutto dei “bei maschioni”, hanno seri problemi a risaltare –anche nelle loro route!
Le tre protagoniste (Kahoru, Nanami, Mikoto) rappresentano le tre classiche eroine del genere: la scema ottimista, la musona tenebrosa, la tipa cazzuta che comunque, visto che è un otome, le spara alte ma ogni 3x2 sviene o ha dei mancamenti per motivi idioti XD
Comunque, nonostante si sguazzi nel magico mondo dei cliché ci sono degli attimi di rara bellezza ed originalità quindi alla fine, vista anche la quantità di situazioni e pairing, tutti trovano inevitbilmente qualcosa di loro gradimento.
Poi è pur sempre un otome della Otomate, non è che si possa pretendere molto XD

Aksys mia, dove cazzo stai andando?
Come già accennato sia Code che Norn hanno vari refusi nei sottotitoli, d’altro canto ne ho notati una quantità invidiabile in The Witcher 3: Blood & Wine –ma quelli sono sub ita a chi vuoi che importi? XD
Anyway, oltre a questo piccolo e non trascurabile problemino c’è anche un vero e proprio bug che rende ancora più frustrante platinare questo gioco.
Piccolo appunto: generalmente platinare un otome è una cavolata, basta di fatto vedere tutte le route ed il gioco è fatto, in questo caso avevano messo un trofeo frustrante al pari di quello del gettone di FFXIII-2 e che riguarda il minigioco pixeloso terribilmente ripetitivo aggiunto a questa versione di Norn...
Il fatto è che per assicurarsi di farlo alla svelta conviene salvare prima di iniziare una pixellosa quest e uscire spesso, il problema è che gran parte delle volte il gioco si blocca quando uscite dalla modalità quest -.-
L’ultima cosa che mi irrita è sempre la stessa: la fissa degli americani di invertire nomi e cognomi invece di storpiare i nomi quando ci sono di mezzo “-chan” e “-kun”
È assurdo e illogico, genera una inutile confusione perché leggete X ma ovviamente sentite Y e davvero non ha senso questa cosa -.-
È una delle 3 dubbiose scelte di adattamento made in USA che appestano tutto ciò che importano dal Giappone (le altre sono ovviamente le censure random bigotte e il deviare il senso delle frasi senza motivo > che poi rendono i sub italiani, generalmente fatti a cazzo, completamente estranei al senso originale della frase o della trama del gioco per come l’avevano concepita i giapponesi)

Più vecchio ma più innovativo
Code è nato per PSV ma come meccaniche è decisamente più tradizione di Norn e inoltre Norn ha dei “virtuosismi” artistici che in Code ce li possiamo solo sognare XD
In Norn abbiamo sia le risposte a tempo (per quanto poche e generalmente di un idiozia assurda) che le risposta multiple concatenate, ovvero bisogna fare una serie di risposte azzeccate per avere il miglior risultato possibile (non basta azzeccare la prima come al solito)
Graficamente lo schermo viene usato a sezioni, abbiamo scene in cui appaiono dei focus negli angoli su un determinato oggetto o delle bande centrali che spezzano la solita monotonia dei figurini con dietro uno sfondo e rizzati.

Tirando le somme
Norn9 non è malvagio, è pur sempre un otome della Otomate ma ormai mi sento di consigliare praticamente tutto quello che esce da loro (anche se spero che le localizzazioni d’ora in avanti le facciano in casa visti i casini che sta combinando la Aksys) finché non ha il marchio Hakuoki, perché davvero la serie mia a rotto e mi ha rotto come ci lucrino sopra in primis la Otomate e poi gli altri da noi XD
Che altro dire? Norn9 ha anche la classica scena che “sfuma sul caminetto o sulle tendine della finestra” per le scene piccanti, come sempre nulla di esplicito ma per lo meno si fa menzione della cosa *pomellini rossi*
La colonna sonora come al solito è carina, il doppiaggio ben fatto e le melodie restano in testa o comunque non stancano troppo durante le “lunghe” sessioni a caccia di CG.

E per oggi ho chiuso, anche perché manca poco a mezzanotte.

Come sempre, se volete "sfogliare" i CG vi rimando all'apposito tag su tumblr :P

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